Piedi gonfi, caviglie e polpacci doloranti, sensazione di pesantezza alle gambe… chi abitualmente trascorre molto tempo in piedi oppure seduto, con buona probabilità, capisce bene di cosa stiamo parlando.
La causa di questa fastidiosa sensazione è spesso da ricercare nella circolazione sanguigna, in particolare in quello che viene chiamato “ritorno venoso”. Quando camminiamo, infatti, l’azione della muscolatura favorisce il ritorno del sangue venoso dagli arti inferiori al cuore, mentre quando siamo seduti o stiamo in piedi per molto, tempo senza camminare, questa pompa muscolare non si attiva e il sangue fatica a risalire.
Il nostro apparato cardiovascolare è formato da vasi che, dividendosi in porzioni sempre più piccole, arrivano in tutto il nostro organismo presentando delle funzioni ben precise: le arterie distribuiscono ad organi e tessuti il sangue ricco di ossigeno proveniente dal cuore, mentre le vene raccolgono il sangue ricco in anidride carbonica dalla periferia e lo convogliano al cuore.
Tra la parte finale di un’arteria e quella iniziale di una vena si trovano i vasi più piccoli del nostro corpo, i capillari, i quali costituiscono una fitta rete: il microcircolo. Qui avviene lo scambio di ossigeno, anidride carbonica e sostanze nutritive tra vasi e cellule di organi e tessuti.
In questo sistema, il cuore funge da pompa raccogliendo il sangue ossigenato nei polmoni per “distribuirlo” a tutto il corpo, mantenendo così sempre in movimento il sangue all’interno dei vasi.
Nella parete delle vene degli arti inferiori si trovano delle valvole che facilitano la difficoltosa risalita del sangue verso il cuore. Queste strutture insieme ai muscoli responsabili del movimento che le attivano, aiutano la risalita del sangue venoso al cuore.
Con il passare del tempo e come conseguenza di alcuni fattori (abitudini quotidiane, stili di vita, caratteristiche individuali, caratteristiche ormonali e per le donne, la gravidanza), le pareti delle vene possono dilatarsi progressivamente, perdendo tono ed elasticità. Come conseguenza, il sistema di valvole viene compromesso, il sangue fatica a ritornare verso il cuore e tende a ristagnare, dando origine a vari sintomi, tra i quali: gonfiore, sensazione di pesantezza, dolore, prurito e comparsa di capillari. Nelle forme più importanti di insufficienza venosa si può manifestare anche l’indurimento di alcune zone (per scarso apporto di ossigeno ai tessuti) e possono comparire ulcere cutanee.
Esistono calze realizzate in modo che il tessuto eserciti una pressione sull’arto, tale da spingere il sangue dal microcircolo più superficiale alle vene più profonde favorendone così il ritorno al cuore. Il grado di compressione si misura in punti prestabiliti sulla gamba e si esprime in millimetri di mercurio (mmHg). La pressione esercitata dalla calza non è costante ma decresce procedendo dalla caviglia verso la coscia: per questo motivo si parla di compressione “graduata”. Il punto in cui avviene la sollecitazione maggiore è il malleolo, area in cui il sangue viene spinto verso l’alto favorendo l’effetto pompa e migliorando la circolazione sanguigna e linfatica.
In linea generale, esistono due tipologie di calze a compressione graduata: preventive e terapeutiche. Il grado di compressione più adatto viene scelto (o prescritto dal medico) valutando l’entità dei sintomi e il livello di compromissione della circolazione sanguigna.
Chi più di una donna in dolce attesa può aver a che fare con gambe gonfie e pesanti?
Durante la gravidanza si verificano molti cambiamenti, prevalentemente dovuti all’azione degli ormoni che la caratterizzano; la circolazione sanguigna è uno degli aspetti che subisce delle alterazioni. Le modifiche che avvengono possono portare anche solo a lievi disturbi ma è bene non dimenticare che in questo periodo il rischio di insufficienza venosa aumenta.
Gli ormoni in circolo agiscono anche sulle pareti dei vasi esercitando un’azione rilassante, la quale, associata all’aumento del volume sanguigno, favorisce la stasi di sangue negli arti inferiori e ne ostacola il ritorno al cuore.
Le vene, soprattutto quelle profonde, tendono a gonfiarsi, la velocità di circolazione del sangue tende a diminuire e la pressione venosa nelle gambe ad aumentare.
Anche in gravidanza quindi può essere molto utile indossare delle calze a compressione graduata, disegnate appositamente per avvolgere la pancia in crescita, dare sollievo e sostegno, mentre il tessuto esercita un benefico massaggio che favorisce il ritorno venoso e migliora la circolazione.
Non dobbiamo immaginare queste solo come le tipiche calze bianche post-operatorie. Soprattutto per quanto riguarda la linea preventiva, ma non solo, oggi sono disponibili tantissimi modelli che si adattano perfettamente alle diverse esigenze quotidiane (collant, autoreggenti o gambaletti, modelli semplici o più eleganti, con effetto opaco o trasparente, vita alta o vita bassa, varietà di colori ecc), tanto da rendere impossibile distinguere un semplice collant da uno a compressione graduata con lo sguardo: solo chi le indossa sente la differenza!